Che cosa ci posso fare se da tempo sono affetto da orticaria per via del PIL, che cresce ma non abbastanza, dello SPREAD che cresce, ma troppo, del debito pubblico che cresce a dismisura senza argini possibili, del portafoglio degli italiani con reddito dimezzato senza riparo reversibile dall’ingresso nell’Europa dell’Euro e di quelli che il reddito non lo hanno e non lo avranno mai , tanto meno quello di cittadinanza, e gli ottanta euro riservati a chi è comunque già titolare di stipendio o pensione. Onestamente, penso senza pormi dubbi o arrossire, che la Prima Repubblica , per non parlare del Regno - quando c’era la italica Lira - era un paradiso, al confronto di questo infernale ginepraio. Guai a toccare argomenti legati all’economia e alla corruttela attuali, al fatto che fare il sindaco o il carabiniere è una jattura elevata a potenza, un rischio scontato, perché ci si sente subito dire che non c’è confronto e che l’origine dei mali è antica, appunto di competenza della vituperata First Republic. Ho il massimo rispetto per tutte le opinioni, mie comprese, ma sta di fatto che una confusione di competenze e di idee, un degrado così esteso sino alle estreme conseguenze, senza vergogna ne riparo, francamente non lo ricordo a mia ed altrui memoria, se non dopo la Seconda Guerra, quando ai palazzi bombardati si avvicendavano borghetti di baraccati, di sfollati, che però avevano la dignità del pulito, dell’estetica, del rispetto di se stessi, cosa che portò rapidamente al bum degli Anni Sessanta, Giochi Olimpici compresi di Cortina e Roma, cosa di cui dobbiamo ancora menare vanto e distendere le gloriose bandiere, rendendo grazie a De Gasperi Andreotti, Onesti, Zauli , Garroni, Saini, Rebecchini, Tupini… In definitiva, possiamo anche considerare che il mondo dello sport in Italia è stato sempre trainante, dando prove di straordinaria efficienza, forte della sua tradizione, della sua cultura, della sua autonomia, del suo tessuto osmotico al sociale, fatto di milioni di individui, praticanti, tecnici, dirigenti, promotori, medici, manutentori prevalentemente appassionati volontari, con una plus valenza strepitosa. Ecco, per questo mi permetto di porre l’attenzione sul PIL dello sport (1,7 del Prodotto Interno Lordo secondo le ultime stime , con un coinvolgimento economico di oltre cinquanta miliardi, con almeno cinque miliardi di entrate per le casse dello Stato) piuttosto che sullo sport del PIL, raccomandando alla pubblica opinione una diversa considerazione del nostro mondo, parte assolutamente sana e vitale del Sistema Paese, tant’è che per cogliere il consenso si dicono dei no o dei si alla candidatura olimpica piuttosto che allo Stadio dell’A.S. Roma, che si ricorre sistematicamente a campi, palestre e palazzetti nelle emergenze, salvo poi mandare in malora il glorioso Stadio Flaminio, come mille altri impianti di proprietà pubblica, come le scuole, per mera ignoranza, stupidità e incapacità di governare.
Lo sport del PIL e il PIL dello sport
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