Mi sto chiedendo perché i “grandi della terra” non parlino anche dello sport, come fenomeno in grado di condizionare il futuro degli umani. Eppure di guerra e pace non si può parlare senza passare almeno per la tregua e lo sport è sinonimo di tregua, almeno nella sua massima rappresentazione, quella olimpica, che nell’antichità sospendeva convenzionalmente le guerre, mentre purtroppo in epoca moderna dalle guerre - la prima e la seconda mondiali - è stato sospeso. Ma insisto e non scherzo, sul fatto che lo sport debba uscire dalla sua autoreferenzialità ed emergere dalle ultime pagine di quotidiani e telegiornali per entrare a pieno titolo tra gli argomenti da prima pagina. Ad esempio, lo sport e l’ambiente, lo sport e la salute, lo sport e la cultura, lo sport e l’economia con più punti di PIL, lo sport e l’educazione, lo sport e il rispetto delle regole, ovvero il fair play, prima regola non scritta dello sport e della convivenza civile…
Bene, lancio una idea, un messaggio, magari per il G20: “ Cari Grandi della Terra, che è tonda come il pallone e che della stessa è metafora, occupatevi anche dello sport, come fattore di sviluppo universale. L’umanità ve ne sarà grata !”.
Il G7 e il pallone
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