Move Show Stadio di Domiziano

Un fantastico MOVE SHOW nello Stadio di Domiziano, in Piazza Navona, ha siglato »Open City –
Active City« e l’Assemblea Mondiale ISCA

C’è qualcosa a Piazza Navona che ricorda Venezia e i suoi campi – scrive Silvio Negro in un suo libro “ Roma: non basta una vita “ – aulici cortili di una città riservata ai pedoni.”

Se poi, sulla carreggiata di quello che fu lo Stadio di Domiziano al rullo di tamburi, appaiono dal nulla i magici figuranti in costume, i giovanissimi sbandieratori della città umbra di Giove, nell’oscurità della sera, passanti e turisti si destano e con i delegati islandesi, cinesi, danesi, malesi, americani… vengono catturati dalle evoluzioni multicolori delle volanti aste imbandierate.

L’accoglienza dei rinascimentali sbandieratori e tamburini della FAFIT ha nobilitato l’accesso allo Stadio di Domiziano attraverso il prestigioso, cinquecentesco Cortile di Jacopo Barozzi detto “il Vignola”.

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per assistere ad una rievocazione di quello che accadeva, oltre i Giochi Atletici , nelle sottostanti suggestive rovine dello Stadio di Domiziano, aperte da poco al pubblico dopo anni di splendido restauro.

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Proposto dalla Associazione MOVE l’evento-spettacolo, in collaborazione con Roma Capitale, ideato in occasione della terza  edizione di NOW WE MOVE, annuale appuntamento internazionale della International Sport and Culture Association (ISCA) sul tema “Open City, active City”, parte del Progetto Europeo “Moving People”, realizzato con la UISP, il sostegno di Roma Capitale,
della Regione Lazio e della Presidenza del Consiglio, con il supporto e il patrocinio del Comitato Nazionale

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Italiano Fair Play e FIST, coadiuvate da FAFIT e Print3dRoma, BeSport, Colli di Serra Petrona e Cenerentola, in accordo e fondamentale sinergia con l’Associazione Amici dello Stadio di Domiziano. Il Gala per il MOVE “MoveShow”, è stato organizzato da Alessandro Alcanterini e da Andrè de la Roche, in collaborazione con i più validi e capaci professionisti dello sport, dell’arte, della cultura e della comunicazione nazionale.

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La ISCA era rappresentata dal Presidente Mogens Kirkeby, dai V. Presidenti Maria Luisa de Souza e Herbert Hartmann, dal Segretario Generale Jacob Schouenborg e dal Capo progetto Moving People, Saska Benedicic Tomat, oltre al Comitato Esecutivo ISCA al completo ed ai delegati dei vari paesi. Roma Capitale era rappresentata dalla Presidente della Commissione Sport, Svetlana Celli. Presenti anche dirigenti del CONI come Anna Ragnoli Michele Maffei oltre rappresentanti di Associazioni e Istituzioni, militari, sportive, culturali, artistiche… Per il CNIFP, presenti, oltre il Presidente Nazionale, Ruggero Alcanterini, il Segretario Generale, Giorgio de Tommaso, il Consiglieri Nazionali Roberto Antonangeli e Claudio Perazzini… Per l’UISP, il Responsabile Internazionale, Carlo Balestri… Per BeSport, il Presidente, Marco Ginanneschi ed Emanuela Grussu. Per ENGSO Youth, il V. Presidente Paolo Emilio Adami eSara Massini… Per l’Accademia dei Maestri di Sport, Michele De Lauretis… Per la FAFIT, il
Presidente Onorario, Mario Agnocchetti… In una ideale macchina del tempo, si è tornati indietro di duemila anni, nello Stadio fatto costruire nell’86 d.C. dall’Imperatore Domiziano, culla e luogo putativo delle gloriose attività sportive e culturali che hanno fatto di Roma esempio unico al mondo.

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L’attività di spettacolo e intrattenimento è stata organizzata a tema con richiami storici, emulando le celebrazioni del Certamen Capitolino Iovi, Giochi istituiti nell’86 d.C. a imitazione delle competizioni olimpioniche.

Di grande effetto in apertura la sfilata dei costumi (vincitori di festiva e gare..) di Davide Giovagnetti capaci di evocare atmosfere di stili antichi, contemporanei e futuristici nella suggestiva atmosfera musicale della Chamber Music..

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I Giochi, gli Agones, sono stati evocati con un insieme eterogeneo di coreografie, esecuzioni sportive, musicali ed artistiche .

Il tema agonale reale e virtuale all’interno dello Stadio di Domiziano, è stato illustrato dal fumettista Passepartout, Gianfranco Tartaglia, straordinario “Cicerone” di penna.

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Con le coreografie e la regia di Andrè de la Roche i danzatori (Antonio Balsamo, Emmanuele Rescigno, Shana Eltiri, Francesca Antinori) hanno rievocato le discipline agonali, l’attore Antonio Melissa con una prova oratoria ha rappresentato motivazioni ed emozioni, la passione di colui che si accinge alla prova agonistica…

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Nel contesto universale e morale al quale si ispiro Domiziano nel volere il suo stadio, (mostrare le arti la cultura la destrezza e creatività) la MOVE con la partecipazione straordinaria di Giancarlo Cornetta (percussionista della Velvet band), ha presentato in particolare la KungFusion, concentrato di valori di condivisione artistica, filosofica e sportiva.
Un perfetto missaggio tra Danza e ArtiMarziali, nata da un’idea di Alessandro Alcanterini e dall’esperienza coreutica di Andrè de la Roche

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A completare il quadro virtuale delle attività in voga nello Stadio due millenni fa , in alternanza con le esibizioni agonali, medicinesfinder si sono svolte due performance canore di grande spessore artistico: con Gianni Davoli e le eccezionali canzoni di Domenico Modugno, “Meraviglioso” e “Nel blu dipinto di blu”, quindi con il soprano Silvia Pietrantonio, che ha avuto il privilegio di introdurre la prima volta nello Stadio di Domiziano la moderna lirica, con sublimi esecuzioni di “Memory” e di “Vissi d’arte” dalla Tosca di Giacomo Puccini.

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Al termine delle prove, le deliziose vivande di Cenerentola dai Castelli Romani e i raffinati vini dei Colli di Serrapetrona, hanno completato degnamente un quadro straordinario che ha rappresentato al meglio la sintesi tra sport e cultura, posto che i giochi di tradizione e agonistici rappresentano elementi fondamentali della cultura popolare, che esprime al meglio le sue peculiarità nel clima
della festa. E queste sono anche le motivazioni socio-storiche-filosofiche che nel 1994 a Svendborg, in Danimarca, determinarono la decisione di costituire una nuova organizzazione internazionale come l’ISCA, nata ufficialmente poi nel 1995, come ricordato da uno dei “fondatori”, Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Italiano Fair Play e da Mogens Kirkeby, Presidente
della International Sport and Culture Association.

Ad impreziosire le antiche vestigia dello Stadio, creando autentiche onde emotive, gli elmi antropomorfi, le armi e costumi dei Gladiatores della straordinaria collezione Mattesini (Archeos) : 350 reperti, di mirabile fattura e fedele ricostruzione , riprodotti con dovizia di particolari e con descrizioni accurate della loro utilizzazione.

Unica nel suo genere, la raccolta comprende corazze, elmi, spade, scudi, schinieri, cinture, cingula e maniche di protezione. Una ragione in più per visitare il sito, restituito al pubblico dopo anni di oblio e divenuto rapidamente «il quarto sito archeologico più  visitato d’Italia».

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Accanto alle armi e alle armature, anche tutti gli accessori utilizzati nell’agone sportivo: dai guantoni alle lance, dalle loriche da auriga ai dischi da lancio, dagli strumenti musicali dell’epoca alle maschere tragiche.

Infine, svelato anche il nesso tra Colosseo e Stadio di Domiziano, costruito con la stessa pietra, il travertino. «Quando intorno al II secolo d.C al Colosseo si effettuarono lavori di consolidamento – ha spiegato Ruggero Alcanterini in veste di speaker – “ fu proprio allo Stadio di Domiziano, in Campo Marzio, che vennero spostati gli incontri».

L’ars gladiatoria coinvolse anche i patrizi e alcuni gladiatori divennero “ eroi e persino il “folle” Caligola arrivò a scendere in campo. Per non parlare dell’erede di Marco Aurelio, Commodo (rievocato nel film premio Oscar “Il Gladiatore” con Russell  Crowe).

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